Don Giovanni, Leipzig, 2009
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Donna folle! indarno gridi, Chi son io tu non saprai!
Orsù, spicciati presto. Cosa vuoi?
Temerario, in tal guisa...
Via, cara Donna Elvira, 
calmate quella collera... sentite... 
Lasciatemi parlar...
C'è qualche sposalizio?
Ho capito, signor sì!
un altra sorte vi procuran quegli occhi bricconcelli
Quel casinetto è mio: soli saremo, e là, gioiello mio, ci sposeremo.
Andiam, andiam, mio bene. 
a ristorar le pene 
D'un innocente amor.
La povera infelice 
è di me innamorata, 
e per pietà deggio fingere amore, 
ch'io son, per mia disgrazia, uom di buon cuore.
È pazza, non badate.
Troppo mi premono 
queste contadinotte; 
le voglio divertir finchè vien notte.
Finch'han dal vino 
Calda la testa 
Una gran festa 
Fa preparar.
Sù! svegliatevi da bravi! 
Sù! coraggio, o buona gente!
Vogliam star allegramente, 
Vogliam ridere e scherzar.
Tornerete a far presto le pazze. 
Tornerete a scherzar e ballar.
È aperto a tutti quanti, 
Viva la libertà!
Viva la libertà!
Traditore! Tutto già si sa!
È confusa la mia testa, 
Non so più quel ch'io mi faccia,
Discendi, o gioia bella,
(Spero che cada presto! 
Che bel colpetto è questo! 
Più fertile talento 
Del mio, no, non si dà.)
DON GIOVANNI 
allegrissimo 
Amore, che ti par? 

LEPORELLO 
Mi par che abbiate 
un'anima di bronzo.
LEPORELLO 
Ma, Signor... 

DON GIOVANNI 
Non più repliche!
Poverina! Quanto mi dispiace!
Carissima! (La burla mi dà gusto.)
Deh, vieni alla finestra, o mio tesoro,
Non esser, gioia mia, con me crudele! 
Lasciati almen veder, mio bell'amore!
V'è gente alla finestra, 
forse è dessa!
Tu sol verrai con me. 
Noi far dobbiamo il resto,
E già vedrai cos'è.
LA STATUA 
Di rider finirai pria dell'aurora! 

DON GIOVANNI 
Chi ha parlato?
Bizzarra è inver la scena, 
Verrà il buon vecchio a cena.
Già la mensa è preparata. 
Voi suonate, amici cari!
(Sta mangiando, quel marrano! 
Fingerò di non capir.)
Mi maraviglio! 
Cosa volete? 
Per beffarla s'inginocchia 
Se non sorgete non resto in pie'.
LEPORELLO 
entra spaventato e chiude l'uscio 
Ah, signor, per carità! 
Non andate fuor di qua! 
L'uom di sasso, l'uomo bianco, 
Ah padrone! Io gelo, io manco.
LA STATUA 
Tu m'invitasti a cena, 
Il tuo dover or sai. 
Rispondimi: verrai 
tu a cenar meco?
LEPORELLO 
facendo capolino di sotto alla tavola 
Ah padron! Siam tutti morti.
No, no, ch'io non mi pento, 
Vanne lontan da me!


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