Donna folle! indarno gridi, Chi son io tu non saprai!
Orsù, spicciati presto. Cosa vuoi?
Temerario, in tal guisa...
Via, cara Donna Elvira, calmate quella collera... sentite... Lasciatemi parlar...
C'è qualche sposalizio?
Ho capito, signor sì!
un altra sorte vi procuran quegli occhi bricconcelli
Quel casinetto è mio: soli saremo, e là, gioiello mio, ci sposeremo.
Andiam, andiam, mio bene. a ristorar le pene D'un innocente amor.
La povera infelice è di me innamorata, e per pietà deggio fingere amore, ch'io son, per mia disgrazia, uom di buon cuore.
È pazza, non badate.
Troppo mi premono queste contadinotte; le voglio divertir finchè vien notte.
Finch'han dal vino Calda la testa Una gran festa Fa preparar.
Sù! svegliatevi da bravi! Sù! coraggio, o buona gente!
Vogliam star allegramente, Vogliam ridere e scherzar.
Tornerete a far presto le pazze. Tornerete a scherzar e ballar.
È aperto a tutti quanti, Viva la libertà!
Viva la libertà!
Traditore! Tutto già si sa!
È confusa la mia testa, Non so più quel ch'io mi faccia,
Discendi, o gioia bella,
(Spero che cada presto! Che bel colpetto è questo! Più fertile talento Del mio, no, non si dà.)
DON GIOVANNI allegrissimo Amore, che ti par? LEPORELLO Mi par che abbiate un'anima di bronzo.
LEPORELLO Ma, Signor... DON GIOVANNI Non più repliche!
Poverina! Quanto mi dispiace!
Carissima! (La burla mi dà gusto.)
Deh, vieni alla finestra, o mio tesoro,
Non esser, gioia mia, con me crudele! Lasciati almen veder, mio bell'amore!
V'è gente alla finestra, forse è dessa!
Tu sol verrai con me. Noi far dobbiamo il resto,
E già vedrai cos'è.
LA STATUA Di rider finirai pria dell'aurora! DON GIOVANNI Chi ha parlato?
Bizzarra è inver la scena, Verrà il buon vecchio a cena.
Già la mensa è preparata. Voi suonate, amici cari!
(Sta mangiando, quel marrano! Fingerò di non capir.)
Mi maraviglio! Cosa volete? Per beffarla s'inginocchia Se non sorgete non resto in pie'.
LEPORELLO entra spaventato e chiude l'uscio Ah, signor, per carità! Non andate fuor di qua! L'uom di sasso, l'uomo bianco, Ah padrone! Io gelo, io manco.
LA STATUA Tu m'invitasti a cena, Il tuo dover or sai. Rispondimi: verrai tu a cenar meco?
LEPORELLO facendo capolino di sotto alla tavola Ah padron! Siam tutti morti.
No, no, ch'io non mi pento, Vanne lontan da me!
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La povera infelice
è di me innamorata,
e per pietà deggio fingere amore,
ch'io son, per mia disgrazia, uom di buon cuore.
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Andreas H.Birkigt
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